lunedì 24 maggio 2010

passaporto

Ho deciso di andare a fare una cosa in un paese che una volta avremmo chiamato non allineato. Per questo mi sono messo alla ricerca di un modo per ottenere un secondo passaporto, infatti il mio ha troppi visti di paesi troppo allineati e il paese non allineato non mi avrebbe mai concesso il visto. Dopo lunghe ed estenuanti ricerche scopro un fatto gravissimo: i telefoni degli uffici passaporti di mezza italia squillano, squillano, ma non risponde nessuno e se per caso ti sembra di sentire che si alza la cornetta dall’altra parte vuol dire che non entro 4 secondi cadrà la linea. Per ovviare a questo problema del guasto delle suonerie di tutti i telefoni di buona parte delle questure, vorrei lanciare una campagna “Adotta un ufficio passaporti, regala una suoneria”, preferibilmente collegate a una campanella che viene usata nelle scuole.

In questa moria di suonerie riesco ugualmente a parlare con qualcuno al Ministero degli Interni che mi dice di non conoscere nessuna normativa che permetta il rilascio di un secondo passaporto, mi viene quindi consigliato di sentire la Farnesina. Chiamo quindi il Ministero degli Esteri dove mi mettono al corrente della possibilità di ottenere un secondo passaporto, ma a condizione di lasciare il primo depositato in questura per il tempo in cui si ha con se il secondo. Insomma un’ottima soluzione, mi sincero dei tempi di rilascio, 20/25 giorni, e ringrazio.

Prima cosa l’indomani mattina vado in questura qui a Torino. La poliziotta che dovrebbe dare le informazioni sui passaporti rimane sbalordita mentre le ripeto quanto mi è stato dato dal funzionario della Farnesina e mi rimbecca che queste cose non si possono fare e che loro dipendono dal Ministero degli Interni e non dagli Affari Esteri. Comunque mi scorta al piano di sopra dove mi riceve l’ispettore. Un, due, tre e si scopre che la procedura esiste ma che a Torino è poco usata o comunque non facilmente attuabile. L’ispettore mi consiglia di rifare il passaporto. Io sono un po’ stupito perché infatti questo vorrà dire che dopo essermi recato in questo paese non allineato dovrei rifare nuovamente il passaporto per viaggiare nei paesi occidentali. L’ispettore con i suoi baffoni neri mi dice che può anche succedere che io perda il passaporto con il visto scomodo e che quindi ne potrei fare un altro in autunno.

Facendo pure finta che non sia tanto grave quanto sembra questo consiglio, mi suona assurdo spendere 200 euro all’anno per rifare il passaporto due volte. Ma tant’è che non ci sono altre soluzioni, quindi chiedo i moduli per rifare il passaporto e chiedo dei tempi della questura per il rilascio. L’ispettore baffuto stima 30/35 giorni.

Quindi faccio le foto, pago il bollettino, compilo la domanda, compro 40 euro di marca da bollo e torno in questura. “Mi spiace non abbiamo la rete da Roma, conviene che torni domani”, mi dice il poliziotto da dietro il vetro.

Sono tornato ogni mattina per 3 giorni e ogni mattina la rete da Roma non dava segnale. Oggi finalmente dopo una lunghissima coda riesco a consegnare la domanda. Chiedo conferma dei tempi: “40/45 giorni, sa ci sono le vacanze”.

Difficilmente otterrò passaporto e visto in tempo per far quello che dovrei in questo paese non allineato. Quella che potremmo chiamare burocrazia e invece l’amore che la patria ha nei miei confronti. Ogni volta che nominavo questo paese non allineato il poliziotto, il funzionario e lo stesso ispettore mettevano su un’espressione severa e mi rivolgevano la fatidica domanda, riproposta in varie forme, ma che si può riassumere in “è sicuro di volerci andare?”. Insomma forse non ero sicuro e quindi hanno deciso loro.



2 commenti:

  1. io avrei denunciato lo smarrimento del primo e ne avrei fatto un altro, in modo da averne a disposizione due, da utilizzare all'occorrenza

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  2. potevo anche dire di averlo perso
    e poi andare a venderlo a porta palazzo

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