lunedì 10 maggio 2010

pedali per l'auto

Nei suoi ultimi anni di rinnovamento urbanistico Torino ha deciso di regalare ai pedoni la centralissima via Lagrange. Niente più macchine e decine di vetrine agghindate per attirare i cittadini a passeggio. Per me ciclista, la via pedonale è una risorsa incredibile, particolarmente nei momenti meno trafficati: ore pasti e notturne.
La domenica a mezzogiorno con la via pedonale completamente sgombra e con un treno da prendere in pochi minuti, mi sono messo a pedalare di buona lena, forse troppa. Ad uno dei diversi attraversamenti carrai spunta il muso di una macchina di un vigilantes. Rallento e schivo. Il carissimo vigilantes si sente in necessità di strombazzare con veemenza. Mi fermo e gli faccio notare che le macchine dovrebbero dar precedenza a pedoni e ciclisti, ed evitare di spaventarmi suonando senza ragione. Il finestrino di abbassa e con indice puntato la guardia urla: “Se ti prendevo mi pagavi pure i danni”. Beh io gli ho risposto, lui è sceso con entrambe le mani già sulla cintura, alla quale era attaccata una bella pistola. Mi sono detto che se non ero morto investito, non valeva la pena di prendersi una pistolettata per far capire al mio caro vigilantes che, almeno in centro città, le auto dovrebbero viaggiare facendo attenzione a chi auto non è.
Questa storia mi frulla in testa tutta la giornata e stasera mi siedo e guardo con piacere Report, che parla appunto dell’Italia come il secondo paese più motorizzato al mondo, primi gli Usa. Nel Belpaese ci sono 6 macchine per ogni dieci abitanti del danno che fanno, la giornalista fa luce su quanto le auto pesano sull’economia e sul tempo che ci fanno perdere. Sentendo queste notizie mi guardo con la mia compagna e mi sento fiero delle nostre biciclette e dei nostri viaggi in treno.
A metà dell’inchiesta Report si ferma per la pubblicità. 10 spot in questo ordine: scarpe, auto, caffè, auto, alimentari, auto, medicinali per cani, telefonia e poi due spot su programmi che andranno in onda nei prossimi giorni. Insomma a metà di un’inchiesta denuncia contro le automobili e la schiavitù che creano, la Rai non ha potuto fare a meno di mantenere i telespettatori legati alla realtà ricordandogli che bisogna cambiare la macchina al più presto per non perdere gli incentivi. Io invece continuo a sognare e a pedalare.

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