Viste le polemiche che hanno accompagnato i lavori non bastavano i politici, infatti si sono presentati anche i progettisti della piazza. Questi con fare da architetti e ingegneri, quali sono, hanno spiegato il perché delle scelte fatte, parlando di spazi, direttrici, valorizzazioni e altre parole che a noi non urbanisti richiamano poche nozioni e non chiarificano troppo. Poi il colpo di scena; viene spiegato anche a noi mortali il perché di questi pali con tutti i laminati d’acciaio: “sono delle quinte per la chiesa di scuola juvarriana”. Insomma l’idea non è neanche male: la piazza fa schifo, gli edifici che ci si affacciano sono tutti in stile diverso e sono grossomodo inguardabili, l’unica cosa da salvare è la chiesa, quindi cerchiamo di metterla in valore. A mio modestissimo parere l’effetto raggiunto non è quello che si erano prefissati, infatti non avere i pali davanti al Prestige porta a uno sbilanciamento del colpo d’occhio. Mi rendo conto che io sono solo un ragazzetto con il vezzo della fotografia e non lavoro in uno studio d’architetti che fa spendere a un comune 2.5 milioni di euro per il rifacimento di una piazza, ma che vi devo dire il lavoro è venuto male.
Naturalmente non sono il solo a non amare la nuova piazza, anzi una lunga campagna contro la scelta del restiling è stata fatta da un gruppo di cittadini, provocando le ire del sindachissimo. Tutti gli interventi dei politici dal palco, escluso Pansini, hanno rimarcato come queste critiche fossero infondate poiché nate prima della fine dei lavori. Il più arrabbiato è proprio Catizone che quando prende il microfono parla usa toni accesi e perfino alterati, cosa molto insolita nelle sue uscite pubbliche. Il momento di massima tensione è il riferimento a un volantino a firma Comitato Piazza Rossa che alcuni “attivisti” hanno fatto finta di distribuire prima del taglio del nastro.
Qui a mio parere si vede la “Tristezza Nichelino”: un sindaco che urla contro dei suoi concittadini i quali sono così impauriti non hanno nemmeno il coraggio di distribuire il volantino che hanno preparato, ma che lo rendono pubblico nascondendosi dietro lo schermo di un pc. Beneinformati raccontano che al momento dell’organizzazione del volantinaggio si fosse parlato di una messinscena di un funerale, quello del buongusto, che si sarebbe dovuto svolgere in piazza proprio durante l’inaugurazione. Il finto funerale non c’è stato, mentre il vero morto è il Comitato Piazza Rossa. Spero che i ragazzi del comitato mi sappiano smentire.