martedì 13 aprile 2010

arresta il chirugo!

In Afghanistan non ci sono i buoni e i cattivi, non esistono due schieramenti con ruoli ben definiti. Da una parte c’è un presidente, Karzai, eletto con scrutini truccati, i brogli sono stati ampiamente denunciati dagli osservatori internazionali. Dall’altro lato ci sono i talebani, quelli che starebbero nascondendo da quasi dieci anni Osama Bin Laden.

Senza infilarci nel dire il che e il perché, due sono le cose che meritano di essere menzionate. La prima è sicuramente che i talebani li hanno “creati” gli statunitensi, questo è un passaggio talmente vero che lo hanno messo pure in un film Stallone, cioè in uno di questi action movie, che tutto vogliono fare tranne prendere posizioni politiche scomode. In una delle sue avventure Rambo combatte a fianco dei combattenti per la libertà, leggasi i talebani, per sconfiggere l’invasore russo. Il secondo punto che va sottolineato è che il potere dell’attuale presidente afgano dipende completamente dalla politica mediorientale degli Usa. Karzai negli anni del suo primo mandato si è distinto per la capacità di buttare via i soldi che la Comunità Internazionale invia in Afghanistan, creando di uno degli stati più corrotti del mondo.


Con queste premesse se io fossi un afgano sarei abbastanza incazzato con gli Usa: prima mi mandano al potere i Talebani integralisti e dopo li spodestano, mettendo un presidente che organizza i brogli alle elezioni e distribuisce mazzette per tutto il paese.

Se questo non bastasse possiamo dire che gli statunitensi guidano una missione militare di oltre 100mila uomini in Afghanistan, e che questi militari sono la causa di un terzo dei morti civili della guerra. Però gli Usa non fanno tutto questo da soli, si fanno dare una mano dai fidi cagnolini europei. La sola Italia spende per la guerra in Afghanistan, in rifornimenti militari di uomini e mezzi, più di due milioni di euro al giorno.

In tutto questo ci sono delle piccole organizzazioni che decidono di sbattersene di Usa e Europa e di andare ad aiutare questi afgani che da anni si beccano le bombe. Tra queste organizzazioni c’è Emergency. L’associazione di Gino Strada non dispone di tutti i soldi che spendono i governi, il bilancio del 2008 era di poco più di 16 milioni di euro, ma con le sue capacità finanziarie apre e gestisce decine di ospedali in tutte le zone di guerra del mondo. Per questo Emergency parla di guerra in termini di persone morte, ferite, mutiliate e traumatizzate. È politico dire che la guerra fa morti e per questo il ministro Frattini se la prende con Emergency.

Per questo parlare dei morti e dar la colpa della morte alla guerra i tre operatori di Emergency sono stati abbandonati dalla diplomazia italiana. Non so se ricordate casi di agenti dei servizi italiani che vengono uccisi in zone di conflitto. Per uno 007 che muore sparando si fanno funerali di Stato. Per un chirurgo italiano che opera nel posto più pericoloso del mondo si fa una puntata di Porta a Porta, dove il ministro degli Esteri non si impegna nemmeno a fare pressioni politiche in un paese dove da agosto avremo 3000 dei nostri migliori soldati.

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