Un Margarita ben fatto vale il tempo che serve per la preparazione, i quindici minuti a piedi per raggiungere il bar adatto e i dieci minuti necessari perché il barman si renda conto che esisti e che hai tutte le intenzioni di ordinare.
La regola sulla quale non si può transigere è il giusto bicchiere con la giusta quantità di sale. Il bicchiere deve essere una coppetta bombata che poggia su un lungo stelo. Il bordo del calice inumidito da uno spicchio di lime deve essere appoggiato in un piattino pieno di sale, l’intero bordo del bicchiere si ricoprirà di un sottile e uniforme strato di sale, senza questo il cocktail non ha senso.
Le versioni del Margarita si sprecano, io lo amo molto secco: 3 parti di tequila, 3 parti di triple sec e il succo di mezzo lime, una shekerata energica in ghiaccio abbondante e il gioco è fatto. Da bere nelle sorsate esatte che vi faranno usare tutto il sale che si trova sul bordo del bicchiere.
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