venerdì 12 febbraio 2010

ordine dei giornalisti

Fare domanda a una corporazione di entrare a farne parte è cosa complessa e noiosa, quindi non vi tedierò con la cronaca della mia personale disavventura. Voglio però mettervi al corrente di quello che è lo stato della stampa in Italia.
Tra le tante e complesse lettere e certificazioni che ho chiesto venissero protocollate con la mia pratica, c’era una breve lettera di referenze scritta in inglese: più che una lettera era una attestazione, niente di più che un paio di righe di circostanza. Al momento della registrazione la segretaria vede la lettera e mi guarda con fare interrogativo, io abbozzo un sorriso e chiedo se c’è bisogno di una traduzione, è ovviamente una domanda retorica: come posso pensare che all’ordine dei giornalisti, il consiglio che prenderà in esame la mia domanda sia composto da gente che non sa leggere un documento in inglese. Insomma in questi ultimi giorni il mondo dell’informazione è insorto, a mio modesto parere a ragione, per gli sviluppi del rapporto politica vs rai, intanto le chiavi del mondo dell’informazione sono in mano a un gruppo di persone che non sanno nemmeno leggere una lettera di referenze in inglese.

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