sabato 30 gennaio 2010

Bnl, armata dagli obiettori

A un certo punto nella storia italiana, un governo, poco importa se di destra o di sinistra, ha fatto due calcoli e si detto che il servizio militare obbligatorio era troppo costoso e che non serviva a molto all’educazione del cittadino. Si è scelto quindi di creare un esercito di volontari e professionisti, congelando la leva. Una precisazione: la leva non può essere abolita a meno che non venga cambiata la Costituzione, quindi in questo momento siamo in periodo di sospensione, ma la coscrizione obbligatoria potrebbe essere riattivata in qualsiasi momento. Con la fine, seppur temporanea, della naia è venuto a mancare il servizio degli obbiettori di coscienza, che però svolgevano ruoli sociali delicati, quindi il governo ha garantito la continuità di questo ruolo trasformando gli obbiettori in servizio civilisti. Per far questo è stato creato l’UNSC: un ufficio alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che si occupa di tutto quel che concerne il servizio civile.

Uno dei punti cardine del servizio civile è la difesa della patria non armata e non violenta, su questo principio si basava l’essere obiettore e su questo principio dovrebbero essere ideati i progetti dei volontari. L’UNSC sembra però essersene dimenticato: ha infatti siglato un accordo con Bnl, scegliendola come banca privilegiata per l’apertura di conti correnti dei giovani in servizio civile. I ragazzi che iniziano il servizio civile sovente aprono il loro primo conto corrente proprio per ricevere l’accredito del rimborso, circa 430 euro mensili. Facile immaginare un buon numero di ragazzi non chiudano il conto alla fine del servizio per aprirne uno nuovo.

L’UNSC consiglia l’apertura di un conto corrente presso la Bnl che riserva un trattamento di favore al servizio civilista il quale non pagherà nessun costo di gestione, e fin qui sembra una cosa quasi normale. Se però andiamo a controllare come investe i propri soldi la Bnl scopriamo che è l’istituto di credito che fa più affari con le armi: 2 anni fa la Bnl investiva 62 milioni di euro nel mercato delle armi, nel 2009 il suo impegno nello stesso settore è di un miliardo e 253 milioni. Da quest’anno in questa cifra ci possono essere dei soldi che sono stanziati per la difesa non armata e non violenta della patria. Non capisco come l’UNSC sia potuto passare dal sistema di libretti postali alla banca più armata d’Italia.

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