sabato 9 gennaio 2010

Soluzione all'italiana

La più scioccante delle parole di oggi l’ho sentita al telegiornale, sulla rai e non sulla rete comunista, ma sulla ben più politically correct Raidue. La cronista, in diretta da Rosarno, ha parlato dei migranti che oggi sono stati deportati nei centri di prima accoglienza della provincia Crotone. Deportazione: trasferimento coattivo di un individuo o un gruppo di individui che sono obbligati a risiedere in un determinato luogo diverso dal proprio e che vi vengono condotti a forza.
Circa 300 stranieri, impiegati come braccianti stagionali nella Piana di Gioia Tauro, sono stati trasferiti in due centri di prima accoglienza vicino Crotone. Tutti hanno il diritto di lasciare il centro cui sono stati assegnati, anche gli irregolari, che sono circa il 30% dei lavoratori stagionali della Piana.
Le foto di questo post sono del campo della Croce Rossa di Settimo Torinese, che presto diverrà un CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo). I centri che accolgono i migranti della Piana sono simili a quello fotografato. La domanda è: se voi doveste vivere in questo tipo di posto, senza possibilità di lavoro nelle vicinanze, ci rimarreste?Per Maroni le violenze di questi giorni a Rosarno sono da imputare all’immigrazione irregolare. Come soluzione il ministro fa spostare in massa i braccianti in dei centri con entrata e uscita sorvegliate, in condizioni di alta segregazione e con possibilità d’integrazione con la società civile quasi nulle. I rapporti di forza che si sono sviluppati in questi giorni a Rosarno non lasciano però allo Stato la possibilità di rimpatriare i clandestini, a cui è stata concessa la possibilità di lasciare i centri in cui sono stati trasferiti. Gli irregolari che abbandoneranno i centri rimarranno clandestini per la legge, insomma il ministro trasferisce gli irregolari di un centinaio di chilometri e poi li lascia liberi di ritornare dove lavoravano. Non si sa mai che qualche ’ndranghetista non ne abbia bisogno per la raccolta della arance che inizia a breve.

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